Quando si parla di ricette e vini, in Italia ogni regione, città - e in alcuni casi paese - ha le sue tradizioni locali; questo accade anche per il caffè, bevanda con una storia così radicata nella cultura italiana da avere una quantità di diversi nomi, nomignoli e modalità di servizio e preparazione che vanno molto oltre la semplice differenziazione tra miscela Arabica o Robusta e che cambiano di regione in regione. La nostra sede è in Liguria, quindi non potevamo che iniziare il nostro viaggio nelle regioni d'Italia che parlando del caffè genovese.
Come la storia ci insegna per il resto d'Italia ed Europa, il caffè a Genova arrivò tra XVII e XVIII secolo, durante quella febbre dei caffè che creò un filo conduttore tra la bevanda e le grandi menti intellettuali e artistiche del periodo: il caffè non era solo quello in tazzina, ma anche il luogo stesso, crocevia di artisti, politici, pensatori, ed era fortemente connesso con la diffusione delle dottrine illuministe. Ecco dunque che, dopo il celebre Caffè Florian di Venezia, precursore degli eleganti caffè che per secoli diverranno il luogo d'incontro di tante menti, la febbre del caffè si sparse a macchia d'olio per tutta Italia, raggiungendo anche Genova. Gli albori del caffè genovese affondano le radici a fine Ottocento, raggiungendo il loro periodo di sviluppo ai primi del Novecento; è a questo periodo che risalgono i primi caffè genovesi, quelli che ancor oggi fanno parte delle Botteghe storiche di Genova, uno su tutti il famosissimo Caffè degli Specchi fondato nel 1908 e ancora in attività.
Come accadde in molte altre città, anche a Genova storia del caffè e storia della città si intersecarono negli anni e la celebre bevanda divenne una buona abitudine diffusa in tutto il meraviglioso centro storico e oltre. Storia e personaggi non sono tuttavia gli unici fattori che si mescolarono con il caffè, ma anche le dicerie: essendo stati per lungo tempo un popolo di banchieri (e usurai) i genovesi sono tradizionalmente conosciuti per il loro attaccamento al denaro. Non che questo sia sempre vero, ma di certo i prestiti che per secoli sono stati all'ordine del giorno hanno lasciato nei molti debitori questa idea: e ancora oggi, per scherzo e per davvero, non è raro sentir appellare i genovesi e i liguri in generale chiamandoli tirchi.
Questo stereotipo del genovese tirchio è passato alla storia anche quando si parla di caffè: per le vie della città potete scegliere di ordinare un classico Cappuccino o l'originale Cappuccino alla Genovese. Cosa significa? Che chiederete un Cappuccino ma riceverete in tazza un semplice caffè macchiato (da non confondere con il marocchino), perché un vero ligure risparmia sul latte.
Scherzi a parte, se passate da Genova non dimenticate di venire a gustare le nostre deliziose miscele di Caffè Pasqualini: ci trovate nella centralissima Via Ceccardi.
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.