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Il caffè: tra storia e leggenda

19 Aprile 2018
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Come molte delle bevande e dei cibi oggi più amati e consumati, anche il caffè, sia esso varietà Arabica o Robusta, vanta origini antiche, saldamente radicate nei secoli passati: apriamo una finestra sull'affascinante storia del caffè.

Le origini del caffè, tra storia e leggenda

Che il caffè provenga dall'Africa lo attesta già il nome: il termine odierno viene infatti dall’arabo “qahwa, che anticamente definiva una particolare bevanda eccitante e rossa; proprio per questo il caffè viene a volte chiamato ancora oggi “vino d’Arabia”.

Non esiste una vera e propria data di scoperta della bevanda, ma sul filo di storia e leggenda gli studiosi pensano le radici del caffè possano arrivare molto indietro nel tempo: i primi scritti che nominano la bevanda risalgono niente meno che al 900 d.C., lasciando immaginare che già in precedenza essa venisse consumata in varie parti del mondo, soprattutto con funzione medicale.

La leggenda più famosa riguardo la nascita del caffè è quella che vede protagonista il pastore etiope Kaldi, il quale si accorse delle bacche di Coffea dopo aver visto le sue capre consumarne alcune e acquisire subito dopo vitalità. Decise dunque di provarne il decotto e si rese conto dell’effetto energetico della bevanda: era appena stato inventato il caffè.

Sul fatto che le prime attestazioni di utilizzo dei semi di Coffea selvatica provengano dall’Etiopia, terra natale del pastore Kaldi, ci sono pochi dubbi: sembrerebbe le prime attestazioni siano a Caffa, il cui nome ricorda da vicino quello della famosa bevanda. Verso il XIII secolo gli Etiopi portarono nelle loro campagne militari in terre limitrofe anche la preziosa bevanda: fu così che arrivò in Yemen, dove la Coffea venne addomesticata e coltivata. Qui i monaci facevano ampio uso dell’eccitante, che li teneva svegli la notte permettendogli di dedicarsi alla preghiera.

Da qui il caffè raggiunse prima la Mecca e Medina e poi nel XVI secolo l’Egitto, che ben presto divenne il maggiore centro di smistamento dei preziosi chicchi della bevanda. A Istanbul si attestano le prime vere e proprie caffetterie, chiamate “khaveh”.

La diffusione in Europa

Come appena visto, nel XVI secolo il commercio del caffè aveva come base principale l’Egitto, e da qui il passo verso l’Europa fu molto breve: la bevanda ben presto raggiunse gli altri porti del Mediterraneo, espandendosi a macchia d’olio.

Fu durante il XVII secolo che si vide il boom del caffè in Europa: la caffè-mania portò all’apertura di numerosissime caffetterie in tutto il continente, e la bevanda iniziò il suo successo anche in Italia, dove a Venezia venne aperto prima uno spaccio di caffè, poi lo storico Caffè Florian.

Nel frattempo la Chiesa, che disapprovava la troppa vitalità conseguente al consumo del caffè, tentò di marchiarlo come “bevanda del Diavolo” e proibirlo; tuttavia, Papa Clemente VIII, amante della bevanda e assiduo consumatore di caffè, non avvallò la richiesta di proibirlo e, grazie a ciò, i suoi contemporanei rimasero liberi di consumare caffè senza commettere peccato.

Successivamente, il caffè come bevanda e come luogo di incontro divenne centrale per il panorama culturale e politico europeo: qui era dove si incontravano gli intellettuali e le nuove idee nascevano; in Italia la cultura del caffè fu ampiamente legata alla diffusione dell’Illuminismo, per esempio.

Gli interessi legati al commercio del caffè si fecero sempre più estesi, e molte nazioni europee iniziarono a pianificare di prendere il controllo del mercato, sino a quel momento in mano ai paesi africani, che controllavano strettamente piantagioni e non permettevano la diffusione della Coffea al di fuori dei loro territori. Gli Olandesi, tuttavia, riuscirono ad appropriarsi di alcune piante e le portarono nelle odierne Indonesia e Sri Lanka, dove nacquero le prime piantagioni orientali, e così l’Olanda si appropriò del mercato europeo.

Il caffè sbarca in America

Le piante di caffè raggiunsero anche l’America verso l’inizio del 1700, quando un ufficiale francese ne rubò una e diede vita, dopo un viaggio decisamente avventuroso, a una nuova piantagione in Martinica: questa in pochi anni crebbe in estensione e da qui si diffuse il caffè anche negli Stati Uniti, oggi maggiori consumatori della bevanda.

Il XIX secolo e il caffè come seconda bevanda al mondo

La storia del caffè, come sarà adesso chiaro, è lunga e a volte rocambolesca: ha il suo inizio leggendario in piccoli chicchi di una pianta scoperti da un pastore in Etiopia e continua sino al XIX secolo, quando esso divenne talmente diffuso da assurgere a seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.

Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.

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