Se non siete tra coloro che non sanno decidersi se sia meglio la caffettiera napoletana o la moka, c'è una buona probabilità facciate parte dell'esercito degli amanti delle capsule. E quasi certamente ne avrete sentite di tutti i colori, tra leggende urbane, verità e miti. Oggi rispondiamo a un grande dubbio di chi ama il caffè preparato con la macchina Nespresso o affini: il caffè in capsule fa male alla salute?
Se leggete abitualmente questo blog sapete già di cosa stiamo parlando, ma vale la pena fare un ripasso per coloro che invece sono capitati qui per caso. Le capsule di caffè sono tra i metodi di preparazione dell'espresso alternativi alla classica caffettiera: si tratta di piccole monodosi racchiuse in contenitori di alluminio e plastica di varie misure e forme, create appositamente per essere utilizzate con alcune macchine per il caffè in commercio, di cui una delle più celebri è la macchina Nespresso.
Spesso le capsule vengono confuse con le cialde di caffè, che sono un'altra modalità alternativa alla caffettiera per gustare l'espresso; tuttavia questi due metodi sono completamente diversi sia per materiali (e conseguente impatto sull'ambiente), sia per macchine del caffè utilizzate. Per approfondire il discorso potete andare a rileggere il nostro articolo sulle differenze tra cialde e capsule.
Il mercato italiano della caffetteria è uno dei più difficili al mondo: i nostri connazionali ci tengono davvero al buon caffè, e questo ha fatto sì che molti trend diffusisi a livello mondiale (un esempio su tutti il Frappuccino e gli altri prodotti del brand americano Starbucks) non siano riusciti ad attecchire nel Bel Paese. Una delle mode che invece sono riuscite a scalfire questa corazza tutta italiana sono le capsule, grazie anche all'enorme operazione di marketing e immagine a nome Nespresso.
Nespresso, che fa capo al gruppo Nestlé, è il marchio che ha creato il sistema di capsule nel 1986. Dagli anni '80 questo sistema di preparazione dell'espresso ha visto una diffusione sempre crescente, sino a conoscere un vero e proprio boom nell'ultimo decennio. Quest'impennata nella diffusione ha fatto sì che molti altri marchi nel mondo del caffè decidessero di cimentarsi nell'impresa della creazione da un lato di capsule di caffè originali, dall'altro di macchine per il loro utilizzo. È il caso per esempio di Nescafé con le sue capsule Dolce Gusto.
Oggi le capsule di caffè sono uno dei metodi alternativi alla tradizionale caffettiera più diffusi, e come tali hanno anche attratto l'attenzione di giornali e studiosi per comprendere quale possa essere il loro impatto sui consumatori e sul mondo che ci circonda.
Come sarà facile immaginare, il primo impatto deciso lo abbiamo sull'ambiente: la composizione in alluminio e plastica delle capsule le rende meno ecologiche rispetto al normale caffè macinato sfuso o alle cialde, che sono invece biodegradabili.
Altro problema che viene sollevato dai detrattori delle capsule di caffè è quello dell'impatto sulla salute dei consumatori.
Come sempre la risposta a questa domanda è "dipende". Il dubbio proviene dai risultati di una ricerca condotta dal dottor Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia dell'Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus: durante i test, i ricercatori si sono infatti accorti che il caffè in capsule "è un potenziale veicolo di interferenti endocrini". Le sostanze incriminate sono gli ftalati, agenti chimici che vengono aggiunti alla plastica per renderla più flessibile, e che se ingerite in grandi quantità a lungo andare potrebbero aumentare l'incidenza di problemi andrologici.
State già correndo a gettare la vostra collezione di capsule compatibili Nespresso nel cestino? Aspettate prima di farlo: il dottor Foresta ha concluso la sua ricerca notando che "le concentrazioni riscontrate sono nell’ambito dei range consentiti", e che non è possibile isolare la diffusione in base al singolo caso di consumo di caffè in capsule.
Cosa significa? Significa che come sempre il consiglio è quello della moderazione: le capsule effettivamente infondono gli ftalati nel caffè che con esse viene preparato, creando un'incidenza di queste sostanze chimiche nel nostro corpo. Il discrimine è la quantità di caffè in capsule che consumiamo quotidianamente: se la quantità media è minima, non dovrebbe creare troppi problemi. Se tuttavia il vostro consumo di caffè è decisamente alto, capsule o no, dovreste comunque tentare di tenerlo sotto controllo.
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.