Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando pensate alla vostra amata tazzina di espresso? Senza dubbio per molti la risposta sarà l’aroma: non un semplice odore, quanto una fragranza unica e inconfondibile che sprigiona dal caffè tostato in grani (per esempio il nostro profumato Caffè in grani Silver - 90% Arabica) o da quello macinato. Purtroppo, l'aroma di caffè è una qualità dalla durata breve se non si preserva il prodotto al meglio, ecco perché molti sono i modi che nel tempo sono stati escogitati per godere di un espresso fragrante e aromatico più a lungo;tra questi conservare il caffè macinato in frigo è di certo uno dei più diffusi, ma è anche quello metodo giusto?
Una delle caratteristiche che non possono mancare in un vero caffè di qualità è di sicuro l'aroma: quel profumo fragrante che i chicchi sprigionano dopo la tostatura e la macinatura del quale ogni amante del caffè non può fare a meno. D'altro canto le proprietà aromatiche del caffè sono tra le più volatili e difficili da preservare, tanto da spingere gli appassionati a provare sempre nuove vie per mantenerle più a lungo: dall'inserimento di una buccia di mela all'interno del contenitore ermetico alla conservazione in frigorifero, i metodi sono tanti e svariati, ma non sempre corretti, e anzi a volte rischiano di ottenere il risultato contrario rispetto a quello cercato.
Per comprendere quali siano le modalità migliori per preservare il caffè, è necessario fare un passo indietro e capire da dove venga questa caratteristica unica. L'aroma del caffè è una delle proprietà che si sviluppano nei chicchi durante la tostatura, cioè quel processo che da verdi li fa diventare scuri - color caffè, per l'appunto - sottoponendoli a temperatura elevata e che ne cambia la composizione, trasformandone lipidi, protidi, glucidi e sali minerali. Questa trasformazione dà origine all'aroma sprigionato dal caffè, ma anche a nuove caratteristiche che lo rendono una qualità effimera: i chicchi di caffè tostati diventano porosi e acquistano uno strato lipidico sulla superficie, proprietà che ne rendono le qualità intrinseche più facilmente deperibili.
Il tempo di conservazione dell'aroma del caffè è quindi limitato; per tentare di mantenerlo più a lungo è bene tenere a mente due fattori: il formato e la conservazione.
Il formato in cui il caffè è acquistato e utilizzato è un fattore fondamentale: è infatti risaputo come il caffè in grani conservi più a lungo il suo aroma unico dopo la tostatura rispetto al caffè macinato. Questa è la motivazione per la quale nei bar esso viene acquistato in grani e poi macinato sul momento o comunque in giornata grazie a speciali macinacaffè e macinadosatori integrati all'interno delle macchine professionali.
Generalmente vale la seguente regola: quando si tratta di caffè in grani, il 50% del suo aroma scomparirà dopo due giorni; nel caso del caffè in polvere, ne potremo approfittare per solo due ore dalla macinatura; in tazzina, addirittura, la metà della freschezza scompare dopo soli due minuti.
Anche il metodo di conservazione è importante: come abbiamo visto, il caffè dopo la tostatura diventa poroso e presenta una componente lipidica, due fattori che lo rendono sensibile agli odori forti perché assorbente, e delicato quando si tratta di contatto con l’aria e la luce, per via della sua componente grassa. Per questo è consigliato conservarlo in un luogo asciutto e fresco, lontano da fonti di calore e di luce: in particolare, il consiglio è quello di utilizzare sempre e comunque un contenitore ermetico che impedisca al caffè di entrare a contatto con odori e liquidi dato il suo estremo potere assorbente (ricordate il nostro articolo sulla posa del caffè? Proprio lì consigliavamo di utilizzare i fondi del caffè per rimuovere gli odori dal frigo), ma anche con l’aria, alla quale resiste quando in chicchi ma che mal sopporta se macinato; è inoltre bene far sì che il contenitore non sia trasparente per non esporre il prezioso alimento a fonti di luce, causandone alla lunga il disseccamento.
Ulteriormente, per la sua porosità e la sua consistenza, è bene non sottoporre il caffè a troppo calore o a sbalzi estremi di temperatura: la componente lipidica in esso contenuta non reagisce infatti in modo positivo al calore estremo, alla condensa o alle temperature troppo basse.
Dopo quanto appena detto, sarà chiaro come la conservazione del caffè in frigo sia una pratica sbagliata e nociva per l’aroma del caffè: il frigo contiene altri cibi e per questo è ricco di odori che possono impregnare il nostro caffè. Anche nel caso in cui si opti per un contenitore ermetico, il prezioso alimento è sottoposto allo sbalzo di temperatura, creando nel peggiore dei casi una condensa che andrà a rovinare il caffè contenuto all’interno.
Per concludere, conservare il caffè in frigo non è una buona idea: il nostro consiglio per bere un caffè aromatico a lungo è quello di conservarlo in un contenitore scuro ed ermetico, in un luogo fresco e riparato dalla luce, per esempio il mobile della cucina o la dispensa.
Se avete ancora dubbi riguardo il metodo migliore di conservazione del caffè, non esitate a scriverci tramite la nostra area contatti: sarà un piacere rispondere alle vostre domande!
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.