Un buon caffè, ancor meglio se di ottima qualità come il macinato per moka Pasqualini, è una delle gioie che accompagnano quotidianamente molti italiani. Tuttavia, non sempre e non per tutti la tazzina è felicità pura: alle innumerevoli qualità positive possono infatti accompagnarsi fastidiosi fastidi, gli effetti collaterali del caffè.
Il caffè è una bevanda conosciuta e consumata sin dall'antichità per le sue proprietà benefiche: dalle qualità stimolanti ed energizzanti che ci aiutano a svegliarci al mattino all'effetto lipolitico e alle proprietà diuretiche, la tazzina di espresso può essere un ottimo alleato per la nostra salute. Tuttavia, la caffeina, sostanza contenuta al suo interno, può portare con sé fastidiosi effetti collaterali in caso di assunzione eccessiva o di intolleranza, ma anche senza segnali preesistenti o dosaggi alti.
Abbiamo visto in precedenza su questo blog quale sia la dose giusta di caffeina giornaliera: secondo le ricerche di organi scientifici internazionali, uno su tutti l'Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, oltre i 400 mg/die - circa 4 tazzine di espresso - l'incorrere in effetti collaterali e problemi è praticamente certezza.
Altresì abbiamo affrontato quello che può essere un disturbo non connesso alla quantità di caffè ingerita, quanto alla salute individuale: l'intolleranza al caffè è una realtà che porta con sé sintomi vari, dal mal di pancia ai tremori, alla temibile insonnia. Questo perché se da un lato il caffè per alcuni consumatori abituali può avere proprietà digestive, tanto che l'abitudine del caffè dopo un lauto pasto è molto diffusa, molti altri mal sopportano l'acidificazione che la tanto amata tazzina comporta per apparato digestivo e gastrointestinale.
Mettendo dunque da parte questi due casi nei quali non è il semplice caffè la causa del malessere quanto il dosaggio eccessivo e una condizione fisica preesistente, esistono tutta una serie di problemi legati al consumo della tazzina di espresso che possono apparire in qualsiasi momento.
La caffeina è una sostanza che può dare assuefazione: questo significa che il consumo abituale ne smorza gli effetti col tempo, in primis quelli energizzanti, richiedendo un incremento costante nella dose giornaliera. Ecco perché può capitare naturalmente che a lungo andare il nostro usuale caffè ci dia l'impressione di non essere più efficace, anzi di provocare l'effetto contrario, rendendoci sonnolenti e poco attivi.
Come detto poco sopra, il caffè provoca acidificazione: questo significa che in caso di gastrite o di stomaco delicato è meglio farne a meno. Anche una sola tazzina di caffè a volte può essere alla base di fastidiosi bruciori e reflusso gastrico, magari se è stata accompagnata con bevande o cibi acidi o se si è in un momento delicato per il proprio stomaco.
Come visto per lo stomaco, il caffè può portare a effetti secondari anche per l'intestino: se si è in una condizione delicata, l'espresso può portare all'estendersi e al prolungarsi di mal di pancia.
La caffeina è uno stimolante naturale: i benefici di questa sua azione sono facilmente individuabili al mattino, quando la fragranza della tazzina di espresso appena uscita dalla moka ci aiuta a iniziare la giornata con grinta. Tuttavia se non si è abituati al consumo di caffè o se già si hanno problemi a dormire, anche una sola tazzina può portare con sé i fastidiosi effetti collaterali di sonno disturbato e insonnia.
In quanto bevanda eccitante, il caffè può portare con sé anche effetti collaterali sull'umore di chi lo consuma: ansia, agitazione, irritabilità sono condizioni e stati d'animo nei quali i consumatori abituali della bevanda possono incorrere comunemente.
Avete domande o dubbi riguardanti gli effetti collaterali del caffè? Non esitate a contattarci, sarà un piacere rispondervi!
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.