Attorno alla conservazione del caffè esistono moltissimi miti, credenze e false buone abitudini. Certo è che, una volta aperta una confezione di caffè, il desiderio è di preservarne il prezioso aroma il più a lungo possibile, impedendone la dispersione. Ma come fare?
Innanzitutto la cosa migliore da fare è acquistare una confezione di caffè adeguata al proprio consumo e utilizzo. Meglio optare per pacchetti più piccoli, da 250 grammi o meno, perché resteranno aperti meno a lungo. E poi, per quanto tempo conservare il caffè? Non moltissimo: è infatti buona norma non superare mai le 2 o 3 settimane dall’apertura della confezione.
Sulla preservazione delle caratteristiche organolettiche del caffè influisce sicuramente anche la tipologia di lavorazione: basti pensare che la miscela macinata risulta cinquanta volte più soggetta all’ossidazione rispetto al caffè in chicchi, a causa di una superficie di contatto con l’aria estremamente superiore.
Questa voce gioca certamente a favore dei chicchi rispetto al macinato, anche se non si tratta dell’unico vantaggio che dovrebbe spingere gli amanti del caffè a preferire questa tipologia di lavorazione più grezza. I grani, infatti, oltre a resistere molto meglio al deterioramento, garantiscono la massima fragranzadegli aromi, sprigionata dalla macinazione al momento, come avviene al bar.
Imparare come conservare il caffè tostato non è facile, perché con la tostatura i grani crescono di volume e diventano più porosi, e quindi più attaccabile da aria e umidità. Il fatto che, poi, sulla superficie dei chicchi tostati, ci sia una naturale presenza naturale di grassi, contribuisce al fatto che questi possano irrancidire. A contatto con l’aria, il caffè in chicchi perde metà dell’intensità aromatica nell’arco di due giorni, mentre per il macinato possono bastare solo due ore.
Fare in modo che il nostro caffè duri più a lungo è possibile: basta seguire questi semplici consigli.
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.