Il caffè è una delle bevande più amate al mondo, capace di unire culture, abitudini e momenti quotidiani. Ma cosa succede quando ci si trova a centinaia di chilometri dalla Terra, in assenza di gravità? Il caffè nelle missioni spaziali non è solo un comfort, ma anche una piccola sfida tecnologica e psicologica. Gli astronauti, infatti, non rinunciano al piacere di una tazza di caffè, anche quando si trovano a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) o in viaggio nello spazio.
Il caffè non rappresenta solo un'abitudine legata al gusto. Per molti astronauti è un rituale che offre conforto psicologico, aiuta a mantenere la concentrazione e scandisce i ritmi delle giornate a gravità zero. Il caffè nelle missioni spaziali diventa quindi un elemento fondamentale per il benessere mentale, tanto quanto per le sue proprietà stimolanti grazie alla caffeina.
Preparare e bere caffè nello spazio è tutt’altro che semplice. In assenza di gravità, i liquidi non si comportano come sulla Terra: fluttuano e possono creare problemi se non vengono gestiti correttamente. Ecco perché la NASA, insieme ad altre agenzie spaziali, ha dovuto sviluppare sistemi specifici per permettere agli astronauti di gustare il caffè in sicurezza.
In passato, il caffè nelle missioni spaziali era solubile, confezionato in bustine sigillate alle quali si aggiungeva acqua calda. Il risultato era pratico ma poco soddisfacente dal punto di vista del gusto e dell’esperienza sensoriale.
Una svolta significativa è arrivata nel 2015 con il progetto ISSpresso, sviluppato da Lavazza, Argotec e l’Agenzia Spaziale Italiana. Si tratta della prima macchina per caffè espresso progettata per funzionare in microgravità.
Grazie a ISSpresso, il concetto di caffè nelle missioni spaziali si è evoluto. Gli astronauti possono finalmente gustare un vero espresso, completo di aroma e crema, proprio come sulla Terra. La macchina utilizza capsule e un sistema pressurizzato che consente di preparare la bevanda senza rischi.
Per evitare che il liquido fluttui, il caffè non viene servito in una tazzina tradizionale, ma in speciali sacchetti flessibili dotati di una cannuccia. Tuttavia, grazie ai progressi della ricerca, sono state sviluppate anche le cosiddette Space Cups, tazze stampate in 3D con un design speciale che sfrutta la tensione superficiale dei liquidi per guidare il caffè verso la bocca.
Questa innovazione non è solo un vezzo: permette agli astronauti di vivere un’esperienza più simile possibile a quella terrestre, migliorando il benessere psicologico durante le lunghe permanenze nello spazio.
Con le future missioni verso la Luna e Marte, il tema del caffè nelle missioni spaziali diventerà sempre più rilevante. Non si tratta solo di fornire caffeina agli astronauti, ma di creare un ambiente che possa aiutarli a sentirsi più vicini alla vita sulla Terra.
Sono in fase di studio sistemi di coltivazione idroponica e aeroponica che potrebbero un giorno permettere di coltivare direttamente i chicchi di caffè nello spazio. Sebbene questa prospettiva sia ancora lontana, dimostra quanto il caffè sia considerato un elemento essenziale non solo a livello nutrizionale, ma anche emozionale.
Con grande soddisfazione siamo stati recensiti dal Gambero Rosso, nota piattaforma enogastronomica.